ROBY PIANTONI
Associazione Roby Piantoni E.T.S.
Biografia
Roby Piantoni è nato a Colere, in Valle di Scalve, il 02 Giugno del 1977. Ha imparato a fare i primi passi in casa, ma già i secondi erano sui sentieri della Presolana, la montagna dove anche il papà Livio aveva iniziato a muoversi come alpinista. Roby con il suo approccio curioso si cimenta in ogni disciplina che lo possa portare a conoscere ancora di più il senso dello stare in montagna. Nonostante sia giovanissimo supera l’esame per diventare Guida Alpina e poi Guida Alpina Istruttore. Il desiderio di scoprire, di misurarsi su cime più alte rispetto a quelle delle Orobie che lo hanno visto crescere, lo porta sulle Ande, in Argentina e in Himalaya, dove la sua carriera segnerà un legame profondo con le vette e con la popolazione nepalese.
Di seguito evidenziamo le sue imprese alpinistiche più significative:
- 2001: tentativo di salita del Pukaijrka Central (6010 mt) in Perù, dalla parete ovest;
- 2003: conquista della cima del Gasherbrum II (8035 mt) in Pakistan;
- 2004: tentativo di salita del Manaslu (8164 mt) in Nepal;
- 2005: conquista della cima Middle (8030 mt) del Broad Peak in Pakistan;
- 2006: conquista della cima dell’Everest (8848 mt) in Tibet, senza l’ausilio dell’ossigeno;
- 2007: conquista delle cime di Muztagh- Ata (7548 mt) in Cina salito con gli sci, del Pisang Peak (6101 mt) e dell’Island Peak (6189 mt) entrambi in Nepal, e dell’Aconcagua (6963 mt) in Argentina;
- 2007: tentativo di concatenamento dalla cresta est di Gasherbrum I (8068 mt) e Gasherbrum II (8035 mt) in Pakistan, interrotto per condizioni meteo avverse a 7700 mt del Gasherbrum I;
- 2008: conquista della cima dello Spantik Peak (7027 mt) in Pakistan;
- 2008: conquista della cima del Gasherbrum I (8068 mt) in stile Alpino durante il secondo tentativo di concatenamento dalla cresta est di Gasherbrum I e Gasherbrum II in Pakistan, interrotto per condizioni meteo avverse a 7400 mt del Gasherbrum II.
Le spedizioni alpinistiche extraeuropee hanno rappresentato per Roby delle grandi soddisfazioni, ma l’impresa più importante della sua è stata sicuramente quella di raggiungere il punto più alto della terra e della sua carriera alpinistica. Il 26 Maggio del 2006, insieme all’amico Marco Astori, Roby raggiunge la vetta dell’Everest senza utilizzare l’ossigeno.
Il ritorno a casa dall’Everest è legato anche all’inizio del progetto di aiuto alle popolazioni nepalesi. Roby si impegna a far nascere e crescere un progetto che possa essere di aiuto concreto ai bambini che vivono nei villaggi delle vallate Himalayane. E’ così che decide di creare una mostra fotografica, una raccolta dei suoi scatti più belli che lo seguiva durante le serate e che gli permise di raccogliere i primi fondi da destinare ad un’associazione già attiva nel campo.
Nel 2009 programma una nuova via sullo Shisha Pangma, la più piccola delle grandi cime. Da questa spedizione però Roby non farà ritorno.
L’Associazione Roby Piantoni nasce per portare avanti i progetti ed i sogni che lui aveva iniziato a realizzare, con lo stesso spirito, la stessa passione e lo stesso amore per il popolo nepalese.
Io mi sento pronto. Ho mille dubbi ma sento che qualcosa di buono in me per la quota c’è.
Se va bene…altrimenti è solo sfiga…alla prossima.
Qui la fatica non è un optional, qui deve essere ROUTINE. Bisognerebbe riuscire, e questo è il massimo dell’allineamento e adattamento, a non domandarsi mai, prima di una salita, prima di montare un campo o prima di arrivare in cima, quanta fatica dovrò andare a fare.
La cosa bella è che quando scendo dalla cima sento che riacquisto forze, mi sento molto meno stanco rispetto a prima. Il mio passo è regolare, è ovvio che sono sempre stanco ma forse la stanchezza è la condizione standard in cui ti trovi quando sei in quota. Devi imparare a conviverci. Ti alzi al mattino e sei stanco, però vai.
Sono contento. Contento per tutto quello che mi sta succedendo: la montagna la fatica, il riposo, il dormire, mangiare, la famiglia, tu…
Ho bagnato il cuscino di lacrime stamattina. Sono piccolo, ho poche cose. Ho solo quel che occorre. Senza ingombri. Ho poche cose: HO TUTTO!
I miei polmoni respirano anche a 8000m. Cos’è che mi occorre ancora oltre a questo?
Non avevi mai pensato, quando fai i conteggi con le dita e non ti bastano le dita, di contare le falangi? I nepalesi fanno così.
Stasera fuori c’è un freddo cane. Le mie dita adesso sono “mute”. Pungono le ultime falangi ma appena mi chiudo nel sacco riesco a scaldarmi.
Sono quasi muto. Continuamente mi vieni in mente tu e tutti a casa, ma poi vi scaccio dalla mente. Voglio stare concentrato. Ho voglia di pensare a voi…ma non voglio, x ora non voglio, intanto no.
Domani mattina si parte. Il tempo non è il massimo x ora ma speriamo in una finestra di bello che dovrebbe cominciare dopodomani. Sono disposto a faticare tanto, a impegnarmi a fondo ma sono disposto anche, se necessario, a rinunciare a tutto e scendere.
Che bel sogno che si è realizzato!!! Sono in tenda all’ABC e poco fa mi sono messo a piangere da solo, siamo stati in cima al mondo!! Per il mondo, per la vita della Terra è poca roba, ma per la mia vita è molto!!! Eravamo in paradiso, in un mondo ovattato, al limite dell’atmosfera respirabile. Io il Marco e basta, l’Everest per noi.
ASSOCIAZIONE
ROBY PIANTONI E.T.S.
Sede legale
Via Magnone, 4a – 24020 Colere (BG)
C.F.: 03692740164
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